Decreto Rilancio: novità e interrogativi
Decreto Rilancio: novità e interrogativi
Non tutto è ancora chiaro in relazione al Decreto Rilancio approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri. Gli ultimi dubbi saranno sciolti solo quando il testo definitivo sarà disponibile. Tuttavia, in base alle varie bozze che si sono susseguite alcune novità importanti possono essere sottolineate.
Il settore della locazione, gravemente minato dall’emergenza e percorso da grandi tensioni che rischiano di contrapporre conduttori colpiti dalla crisi (in primo luogo nei settori commerciali, produttivi e professionali) e locatori incolpevoli e spesso parimenti colpiti dall’emergenza trova alcune risposte, non sufficienti, ma significative. Và in questa direzione l’allargamento a tutti i conduttori di contratti ad uso non abitativo (sotto i 5 milioni di fatturato e che abbiano subito perdite di fatturato del 50% o più) della possibilità di usufruire del credito d’imposta del 60% sull’importo degli affitti pagati nei mesi di marzo, aprile e maggio. Nel testo è prevista la possibilità (richiesta da ASPPI per prima) di trasferire il credito di imposta direttamente al locatore. Si tratta sicuramente di una misura importante che aiuterà la ricerca di soluzioni eque nei confronti che già oggi vedono impegnati migliaia di locatori e conduttori di contratti ad uso diverso dall’abitativo.
Certo, qui si propone un primo interrogativo: la crisi e la perdita di fatturato temiamo andrà ben oltre il mese di maggio. E dopo? È prevedibile una proroga di questa misura? E non è il caso, come ASPPI ha proposto e riproporrà in sede di conversione del decreto, di approvare una misura di più lungo respiro che preveda la cedolare secca al 21% ai locatori disposti a compiere uno sforzo di abbassamento dei canoni almeno del 15%, per mantenere la continuità di contratti di locazione che viceversa si rischia di perdere?
Un’altra misura rilevante è l’incremento del fondo sociale dell’affitto (seppure in misura insufficiente rispetto alla richieste): anche nella locazione abitativa si stanno accumulando grandi tensioni che richiedono risposte tempestive: occorre incentivare i locatori che accedono alla rinegoziazione dei canoni, favorire il passaggio da contratti liberi a contratti a canone concordato (più sostenibili dai conduttori); sostenere le fasce più deboli di inquilini che hanno subito effettivamente le conseguenze dell’emergenza sanitaria ed economica.
L’altra misura fortemente significativa è rappresentata dal potenziamento fino al 110% dell’ecobonus: misura giusta, anche se i testi finora disponili lasciano aperti diversi interrogativi: questa scelta trascinerà al rialzo le detrazioni finora concesse per altri tipi di lavori? Quali immobili riguarderà: per esempio nelle diverse bozze sono entrate e uscite le seconde case. Vedremo il testo definitivo anche se ovviamente noi lavoreremo affinché tutti gli immobili siano inclusi e lo strumento sia potenziato al massimo.
Infine, la questione cruciale: garantire efficacia e tempestività alla traduzione pratica di queste misure di cui i potenziali beneficiari hanno bisogno subito. Sappiamo che questo è il vero tallone d’Achille del Governo. I provvedimenti sopra ricordati hanno bisogno in qualche caso di precisazioni dell’Agenzia delle Entrate, in altri casi del trasferimento di risorse dallo Stato alle Regioni ai Comuni. Non siamo in una situazione ordinaria. L’eccezionalità del momento richiede di mettere in tensione tutta la pubblica amministrazione per dare risposte velocissime: su questo eserciteremo, per la nostra parte, il massimo di vigilanza.
Alfredo Zagatti – Presidente Nazionale ASPPI