Efficienza energetica, debutta il ‘livello di prontezza degli edifici’
Efficienza energetica, debutta il ‘livello di prontezza degli edifici’
Misurerà la predisposizione all’uso di tecnologie smart e si affiancherà agli indicatori per il calcolo della prestazione energetica
30/01/2020 – Il livello di prontezza dell’edificio all’uso di tecnologie smart si sommerà agli indicatori per la misurazione della prestazione energetica degli edifici. Si riapre il cantiere delle norme sull’efficienza energetica degli edifici, che punta sulla domotica e sulle tecnologie intelligenti per ottenere un parco immobiliare decarbonizzato entro il 2050.
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera preliminare alla bozza di decreto sull’efficienza energetica degli edifici, che recepisce nell’ordinamento italiano la Direttiva 2018/844/UE sull’efficienza energetica secondo le linee guida predisposte dalla Legge di delegazione europea 2018. La norma mira a razionalizzare le disposizioni delle precedenti direttive sulla prestazione energetica in edilizia, che non hanno dato i risultati sperati.
Efficienza energetica degli edifici, arriva il ‘livello di prontezza’
Il decreto prevede l’introduzione dell’indicatore del livello di “prontezza” dell’edificio all’utilizzo di tecnologie smart. Il nuovo indicatore si sommerà a quelli già utilizzati per la classificazione dell’edificio operata sulla base della prestazione energetica.
Questo significa che il valore di un immobile si misurerà anche in base alla predisposizione all’installazione di impianti domotici e tecnologie innovative.
Efficienza energetica, novità per i certificatori
Oltre al nuovo indicatore, il decreto prevede l’aggiornamento delle metodologie di calcolo e dei requisiti della prestazione energetica degli edifici, che dovranno tenere conto dell’obbligo di installazione di infrastrutture per la mobilità elettrica e di sostituzione degli impianti tecnici.
A cascata, saranno quindi modificati i requisiti professionali e i criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l’indipendenza dei certificatori energetici, cioè gli esperti cui affidare l’attestazione della prestazione energetica degli edifici.
Efficienza energetica, il piano per la ristrutturazione degli edifici
L’obiettivo della norma è accelerare la ristrutturazione economicamente efficiente degli edifici esistenti. Il decreto prevede che, nel Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, sia inclusa una strategia di lungo termine per sostenere la ristrutturazione del parco nazionale degli edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici sia privati. L’obiettivo non è solo ottenere un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica entro il 2050, ma anche che la trasformazione degli edifici esistenti in edifici ad energia quasi zero sia conveniente ed efficace in termini di costi.
Per le ristrutturazioni importanti degli edifici è previsto l’inserimento di tecnologie informatiche e intelligenti, impianti domotici e colonnine di ricarica per le auto elettriche. La diffusione delle colonnine deve essere proporzionata alle esigenze e alle condizioni della zona e tenere conto degli eventuali iter autorizzativi da semplificare.
Efficienza energetica, gli edifici esclusi
Il decreto esclude dagli obblighi gli edifici tutelati ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio nel caso in cui l’adeguamento ai nuovi obblighi implichi alterazioni sostanziali e non compatibili con il vincolo cui sono sottoposti.
Le nuove regole non si applicano neanche agli edifici in cui non è prevista l’installazione di sistemi di climatizzazione, che sono quindi ininfluenti dal punto di vista della prestazione energetica. Si tratta di box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi e strutture stagionali. In queste tipologie di immobili dovranno comunque essere installate le colonnine di ricarica per auto elettriche.
(Tratto da Edilportale)