Luci ed ombre nella manovra
LUCI ED OMBRE NELLA MANOVRA
La Legge di Bilancio presentata in Parlamento, dal punto di vista dei proprietari immobiliari, è fatta di luci ed ombre.
Partiamo dai contratti a canone concordato. L’iniziale idea di alzare l’aliquota della cedolare al 12,50% avrebbe costituito un oggettivo indebolimento di questo strumento così rilevante dal punto di vista sociale. Il ripensamento avvenuto nel Governo che alla fine ha riproposto l’aliquota al 10% come aliquota definitiva (a regime) rappresenta un limpido successo di quanti si sono impegnati, noi per primi, per difendere questa tipologia contrattuale che conosce oggi una forte espansione a beneficio dei locatori, dei conduttori e del mercato dell’affitto in generale. Abbiamo contribuito a “mettere in sicurezza” questi contratti e, quel che forse è più importante, ciò è avvenuto come esito di un confronto pubblico che ha spinto a pronunciarsi sul l’utilità sociale di questo strumento non solo gli “addetti ai lavori”, ma gli stati maggiori dei partiti e dei gruppi parlamentari. È la prima volta che questo avviene dall’approvazione, 20 anni fa, della Legge sulle locazioni di cui questi contratti rappresentano il cuore. È un fatto nuovo e rilevante che ci aiuta a perseguire l’obiettivo che da sempre ci vede impegnati: estendere a tutti i comuni la possibilità di definire accordi territoriali godendo delle stesse agevolazioni. Questo naturalmente a partire da quei comuni che hanno goduto di questa possibilità in modo transitorio come i comuni interessati da calamità naturali.
Fra le luci va ricompresa anche la scelta di confermare, prorogandola, la batteria di agevolazioni fiscali già oggi vigenti in materia di ristrutturazioni, recupero energetico, messa in sicurezza degli edifici, acquisto mobili. Certo, anche in questo caso continueremo a richiedere che queste misure vengano stabilizzate nei prossimi anni in considerazione dei benefici che producono in termini di sicurezza e sul piano ambientale ed economico: ma non vi è dubbio che si tratta già ora di una scelta importante. A questa si aggiunge una misura molto forte che agevola con una detrazione al 90% il rifacimento delle facciate degli edifici (che incrementa e non sostituisce gli altri benefici fiscali).
E ora le ombre, in alcuni casi talmente gravose da mettere in discussione il giudizio complessivo sulla manovra.
In primo luogo la nuova normativa proposta in materia di IMU-TASI che riguarda tutti gli immobili ad esclusione dell’abitazione principale. L’unificazione in un’unica imposta rende evidente ciò che già sapevamo: di imposta squisitamente patrimoniale si trattava e si tratta ( in questo modo viene però meno l’idea stessa di una tassa legata ai servizi ). L’unificazione si realizza a condizioni significativamente peggiorative per i proprietari: si accolla ad essi anche la quota spettante agli inquilini; si conferma il prelievo massimo all’11,4 per mille ai comuni che già lo applicano, si porta l’aliquota base dal 7,6 all’8,6 per mille. Aggravio fiscale certo per i proprietari quindi e rischio di assecondare una spinta al rialzo da parte dei comuni. Proprio quello che non ci vorrebbe in una situazione del mercato immobiliare che resta difficilissima, nella quale sarebbe necessario ridurre la pressione fiscale che oggi si esercita anche su immobili che hanno perso ogni valore commerciale.
Altra rilevantissima ombra: sparisce ogni riferimento alla cedolare secca per immobili commerciali. Anche il modesto e contraddittorio tentativo realizzato lo scorso anno viene cancellato. Si ritorna al punto 0 rinunciando ad affrontare, anche parzialmente, i problemi serissimi che interessano la locazione ad uso commerciale e ad uso diverso dall’abitativo.
A queste si aggiunge una misura che cozza con il buon senso in un mercato immobiliare in crisi: l’aumento dal 20 al 26% dell’importo sostitutiva sulle plusvalenze per i privati che vendono la casa comprata o costruita da meno di 5 anni.
Il percorso della Legge di Bilancio comincia ora.
ASPPI continuerà ad interloquire con le altre forze sociali, con i gruppi parlamentari, con il Governo affinché vengano cancellate o mitigate le ombre e per evitare arretramenti su ciò che si è finora ottenuto.
La vicenda dei concordati dimostra che si può contare per cambiare a beneficio dei proprietari immobiliari e del Paese.
Alfredo Zagatti – Presidente Nazionale ASPPI