Più equità meno tasse
L’ASPPI ha deciso di avviare una campagna di iniziative che, fino al mese di ottobre (data di presentazione della Legge di Stabilità) sottolinei la necessità e l’urgenza di abbassare la pressione fiscale sugli immobili (giunta ormai a livelli intollerabili); di conferire maggiore equità al prelievo, di riservare maggiore attenzione all’affitto sia abitativo che commerciale.
La campagna sarà articolata con una raccolta firme in calce ad un appello al Governo.
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Il Governo vuole semplificare il fisco sugli immobili riunificando in una “local Tax” diverse imposte e tasse oggi esistenti, a cominciare da IMU e TASI. Bene , ma non basta: Governo ed enti locali devono abbassare la fiscalità immobiliare e mutarne il segno.
In questi anni abbiamo visto: aumenti vertiginosi, un segno sempre più regressivo ed un carattere prevalentemente patrimoniale delle imposte; nessuna attenzione per gli immobili affittati.
Dal 2009 al 2015 il prelievo patrimoniale sugli immobili passa dai 9 ai 25 miliardi, oggi è il momento di scongiurare nuovi aumenti e di tornare progressivamente a livelli più accettabili – per restituire valore ad un patrimonio immobiliare fortemente impoverito; promuovere maggiore equità a favore dei proprietari con redditi e patrimoni limitati; restituire convenienza all’investimento per l’affitto sia abitativo che commerciale – è indispensabile abbassare la pressione fiscale, renderla maggiormente progressiva, ancorarla al reddito effettivo prodotto dall’immobile e al costo dei servizi di cui realmente beneficia.
Chiediamo che il Governo nel definire la local tax e le altre scelte fiscali sugli immobili rispetti le seguenti priorità:
1) non determinare aumenti delle aliquote massime previste oggi per IMU e TASI; anzi, programmare la loro progressiva riduzione nelle annualità 2016, 2017, 2018;
2) definire con norma nazionale, i criteri per le esenzioni e le detrazioni di IMU e TASI in relazione alle caratteristiche degli immobili e ai redditi delle famiglie;
3) definire con norma nazionale aliquote massime più favorevoli per gli immobili da destinare alla locazione. In questo ambito la norma deve prevedere un’aliquota massima particolarmente agevolata per gli immobili affittati a canone calmierato;
4) eliminare la quota di IRPEF cui sono assoggettati gli immobili che non si riesce ad affittare e non producono reddito;
5) adeguare almeno alla misura del 30 % le deduzioni sul reddito d’affitto per compensare parte dei costi di manutenzione ordinaria degli immobili affittati;
6) estendere la possibilità di utilizzare la cedolare secca anche agli affitti ad uso diverso dall’abitativo ed eliminare il prelievo fiscale sui canoni non percepiti per morosità.